da “Il Giornale delle PMI” del 26/03/2014 – Non può essere tassata la plusvalenza derivante dalla cessione d’azienda se il venditore non ha incassato il corrispettivo della vendita.
Ciò è quanto emerge da una recente pronuncia della Suprema Corte, secondo la quale: “se è vero che la plusvalenza fiscalmente rilevante, collegata alla cessione di un’azienda, si realizza al momento della conclusione del contratto … tuttavia va rilevato … che la cedente in realtà non aveva realizzato alcunchè, dal momento che non aveva incassato l’importo della cessione, con la conseguenza, perciò, che alcuna plusvalenza poteva essersi determinata” (Ord. Cass. n.5876 del 13/03/2014, liberamente visibile su www.studiolegalesances.it – sezione Documenti).
Nel caso di specie, infatti, l’Agenzia delle Entrate pretendeva di tassare la plusvalenza della cessione d’azienda pur sapendo che essa non si era mai realizzata poiché il corrispettivo non era stato incassato dal venditore.
Appare chiaro, dunque, come una imposizione tributaria su un presupposto “virtuale” – corrispettivo mai incassato – rappresenta una richiesta palesemente illegittima poiché in netto contrasto con il principio di capacità contributiva previsto dalla nostra Costituzione (art.53, comma 1: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”).
Avv. Matteo Sances
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